Sempre più lontano il ritorno dei Marò

Sempre più lontano il ritorno dei Marò

Da anni in India, il ritorno dei nostri fucilieri in Patria appare sempre più lontano. Rinvio dopo rinvio, ci siamo dimenticati dei Marò e l’Italia sta a guardare.

Di Alberto Valenti

Continua il caos attorno alla vicenda dei due fucilieri di marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati di avere ucciso, nel febbraio 2013, due pescatori indiani durante una discussa azione antipirateria in acque internazionali. Questa volta a far notizia è la conclusione delle procedure amministrative da parte della Corte suprema indiana in merito a un ricorso presentato dai legali dei due marò e ciò, di fatto, porta a una nuova calendarizzazione del caso in aula; in pratica, un’altra perdita di tempo sotto mentite spoglie. A determinare questa decisione è stato il giudice della Cancelleria M.K. Hanjura, dopo un tentativo di collaborazione proposto a 3 ministeri indiani (interni, esteri e giustizia), dai quali sono giunte risposte troppo poco esaustive, se non nulle come nel caso del ministero della giustizia, che si è limitato a dire di “avere ricevuto la notifica”. Discorso a parte va fatto per la polizia antiterrorismo NIA, altro organo chiamato in causa (realisticamente senza effettive motivazioni) la cui presenza è stata fortemente contestata dai difensori di Latorre e Girone, che pur avendo una lettera da presentare al magistrato, ha deliberato che lo farà soltanto non appena riprenderanno le udienze.

La vicenda ha provocato grandi polemiche anche sui social networks, come quella di Maurizio Gasparri, che scrive: “Chiediamo che il Capo dello Stato, che ha da subito preso a cuore la vicenda dei nostri militari, si faccia sentire forte e chiaro e chieda conto al governo su cosa sta facendo per risolvere il dramma dei nostri fucilieri detenuti ingiustamente” e ancora: “È scandaloso il silenzio del governo italiano di fronte alle ultime notizie sui nostri marò. La Cancelleria della Suprema Corte indiana ha rimandato il caso in Aula. Si prende, quindi, ancora tempo mentre Renzi, Gentiloni, Pinotti e Minniti ci hanno illuso raccontandoci frottole“.

Ma le parole, si sa, se le porta via il vento, e mentre noi siamo qui a confrontare chi sia più abile a predicare, c’è li fuori qualcuno, lontano da casa da più di tre anni, che si chiede quando e se mai potrà essere giudicato dal proprio Paese, quello in cui è nato, cresciuto, e sotto la cui bandiera ha prestato giuramento.

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Eliseo
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Eliseo

Ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza con lode presso l'Università degli Studi di Palermo. Ha scritto un romanzo storico, "Societas", edito da BookSprint Edizioni. Scrive sul blog di informazione online "Il giornale di Isola", ha collaborato con "L'ora", con il giornale online "MasterLex", con "IoStudioNews", Tv7 Partinico e Tgs.
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