Il Comune di Isola delle Femmine compie 166 anni

Il Comune di Isola delle Femmine compie 166 anni

torre isola vasche garumIl 1° gennaio 2021 il Comune di Isola delle Femmine ha compiuto 166 anni di vita. Questo fazzoletto di terra, che ha visto l’arrivo dei Cartaginesi e poi dei Romani, degli Arabi e dei Normanni, è stato abitato dall’uomo fin dalla preistoria, quando scese dalle grotte scavate sulle pareti rocciose che delimitano il Vallone della Cala e trovò nell’imboccatura tra la terra ferma e l’isolotto un mare ricco di pesce. Lì, forse, si formò uno dei centri dell’antica Hykkara, la città dei Sicani citata da Tucidide, un agglomerato di villaggi che fu saccheggiato dagli ateniesi nel 415 a.C., durante la guerra del Peloponneso. Poi fu la volta del dominio Cartaginese e, a partire dal III sec. a.C., di quello romano, delle cui vestigia ancora rimane traccia nell’isolotto, dove sono state scoperte sette vasche per la produzione del garum, una salsa di pesce molto apprezzata dai romani.

tonnara isolaSuccessivamente gli impianti per la pesca furono ubicati nella terraferma. La prima testimonianza certa della presenza di una tonnara ad Isola delle Femmine è del 1176, quando il Re di Sicilia Guglielmo II, donò l’impianto con le sue pertinenze e il suo santuario alla chiesa di Santa Maria Nova di Monreale. Nel XII sec. la tonnara era tra le più importanti della costa palermitana e il territorio aveva una valenza strategica tale che fu necessario edificare delle torri di avvistamento, una a terra e successivamente un’altra sull’isolotto (per approfondire clicca qui).

Isola delle Femmine divenne Comune autonomo, separandosi da quello di Capaci, il 1° gennaio 1855. Sebbene amministrativamente dipendesse da Capaci, il borgo di pescatori – allora conosciuto col nome di Tonnara – godeva da sempre di una parziale autonomia e aveva un proprio ufficio di stato civile, a capo del quale vi era un Eletto.

La nascita del nuovo Comune venne stabilita con il Decreto Reale del Regno delle Due Sicilie n. 1266 discusso a Napoli, dai parlamentari borbonici, il 19 giugno 1854:

FERDINANDO II PER LA GRAZIA DI DIO RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE,

DI GERUSALEMME EC. DUCA DI PARMA, PIACENZA, CASTRO EC. EC.

GRAN PRINCIPE EREDITARIO DI TOSCANA EC. EC EC.

Veduto il rapporto del Tenente generale del Duca di Taormina Comandante in capo il primo corpo di esercito, funzionante da nostro Luogotenente generale in Sicilia;

Veduto l’avviso della Consulta di quella parte de’ nostri reali dominii;

Sulla proposizione del Ministro Segretario di Stato per gli affari di Sicilia presso la nostra real Persona;

Udito il nostro Consiglio ordinario di Stato;

Abbiamo risoluto di decretare e decretiamo quanto segue.

Art. 1. Dal primo di gennaio 1855 la borgata così detta dell’Isola delle femine in provincia di Palermo, separandosi dal comune di Capaci, sarà elevata a comune con amministrazione propria e separata, rimanendo divisi il territorio e le rendite secondo la pianta topografica ed il progetto dello stato discusso rassegnato dall’Intendente.

Art. 2. L’Intendente col suo Consiglio procederà intanto alle operazioni di risulta per la demarcazione de’ confini, per la formazione delle liste degli eligibili, per la nomina ed installazione del decurionato, ed altro che occorra a’ bisogni dell’amministrazione del novello comune.

Art. 3. Il nostro Ministro Segretario di Stato per gli affari di Sicilia, ed il tenente generale Duca di Taormina, Comandante in capo il primo Corpo di esercito, funzionante da nostro Luogotenente generale in Sicilia, sono incaricati della esecuzione del presente decreto.

Firmato FERDINANDO

Il Ministro Segretario di Stato per gli affari di Sicilia G. Cassini

Il Ministro Segretario di Stato Presidente del Consiglio de’ Ministri Ferdinando Troja

L’elevazione del borgo di Isola delle Femmine a comune autonomo era salta caldeggiata anche dal Conte di Capaci, Ignazio Pilo Gioeni, il quale, in qualità di Segretario Generale dell’Intendenza della Valle di Palermo, aveva perorato la rivendicazione degli isolani con questa lettera del 23 giugno 1854: “Eccellenza, uniformemente all’avviso della consulta da VE. convertito con rapporto n.3558, S.M. nel Consiglio di Stato del 19 del vigente mese, si è degnato di concordare che dal I° gennaio 1855 la borgata di Isola delle Femmine separandosi dal Comune di Capaci sia elevata a Comune con amministrazione autonoma e separata, restando diviso il territorio e le rendite secondo la pianta topografica e il progetto dello Stato discusso e rassegnati dall’Intendente“.

borgo isola

Il nuovo comune contava già circa mille abitanti (a fronte degli oltre 3500 di Capaci), per lo più pescatori ed agricoltori, e ad esso venne assegnata la terza parte del territorio di Capaci (circa 35 kmq). A partire da allora i suoi abitanti furono chiamati “isolani” ed il paese stesso perse l’antica denominazione di “Tonnara” o di “Capaci jusu” (Capaci sotto) per divenire definitivamente “Isola delle Femmine“.

giovanni siinoCome si evince dalle ricerche effettuate da Agata Sandrone, presidente di BCsicilia – Isola delle Femmine, nel 1855 venne eletto Ufficiale dello Stato Civile Giovanni Siino, marito di Giuseppa Di Maggio. Il primo nato nel Comune autonomo, il 12 gennaio 1855, fu Vincenzo Crivello, figlio di Antonino e Angela Davì. Il primo matrimonio ad essere celebrato fu quello tra Benedetto Bruno e Agata Aiello, il 10 gennaio 1855. Nel 1859 venne eletto sindaco Vincenzo Di Maggio, figlio di Don Erasmo Di Maggio e Francesca Cardinale, che rimase in carica per 27 anni (dal 1859 al 1886), nel passaggio del Comune dal Regno delle Due Sicilie al Regno d’Italia.

Come riferisce lo storico Pippo Lo Cascio, la nuova amministrazione comunale dovette affrontare spese straordinarie per la costruzione di abitazioni e per il mantenimento dei corsi d’acqua, per la realizzazione del camposanto e per l’istruzione pubblico. Anche i problemi sanitari erano all’ordine del giorno “per l’aere malsano che si respira in quelle abitazioni a causa delle immondezze dei tappeti di oli esistenti in Capace e dei ristagni di acqua di Isola”. Un’area tra Isola e Capaci era peraltro occupata da un acquitrino, dove la malaria creava non pochi problemi di salute alla collettività. Si rese così necessaria una massiccia vaccinazione della popolazione.

chiesa isola antica2Ci vollero invece alcuni anni perché anche la cappella di Isola divenisse una parrocchia autonoma, separandosi dalla Chiesa Madre di Capaci da cui dipendeva. L’autonomia, infatti, a causa delle resistenze dell’arciprete di Capaci, arrivò solo nel dicembre del 1863. Il santuario, peraltro, dedicato al culto della Madonna della Tonnara (oggi a Maria SS. delle Grazie) aveva anch’esso origini molto antiche (leggi qui).

chiesa isola antica

Nel 1878 fu costruita la fontana nello spiazzo antistante la chiesa. Le case che popolavano il Comune era piccole: una stanza con alcova, in cui di solito veniva collocato il letto matrimoniale, una stanza più grande con una finestrella che veniva usata come cucina, ed luogo per la vita di tutti i giorni. Gli isolani erano quasi tutti dediti alla pesca, che rendeva loro quel tanto che bastava alla sopravvivenza. Furono questi pescatori a segnare le vicende di Isola delle Femmine. La storia della marineria proseguiva da secoli e le tradizioni marinare dei pescatori di Isola delle Femmine gradualmente spiegarono le vele su altre rotte, sempre più lontane. 

marineria isola delle femmine

Fonti:

  • Ricerche di Agata Sandrone, presidente di BCsicilia di Isola delle Femmine
  • Ricerche di Giuseppe Bellone
  • Pippo Lo Cascio, Storie e leggende di Isola delle Femmine, Ed. del Mirto, Palermo, 2005
  • Salvatore Bologna, La Capaciota, tra storie, cronaca e memoria, II ed., Il Ponte Vecchio, 2001
  • http://www.capaci.info
  • http://www.isoladellefemmineshalom.com
  • http://www.cricd.it
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Di seguito, schizzo della pianta del territorio di Capaci e del borgo di Isola delle Femmine (cartografia borbonica del 1840)

capaci e isola

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Eliseo
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Eliseo

Ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza con lode presso l'Università degli Studi di Palermo. Ha scritto un romanzo storico, "Societas", edito da BookSprint Edizioni. Scrive sul blog di informazione online "Il giornale di Isola", ha collaborato con "L'ora", con il giornale online "MasterLex", con "IoStudioNews", Tv7 Partinico e Tgs.
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