Nepal dopo il terremoto: l’orrore del traffico dei bambini

Nepal dopo il terremoto: l’orrore del traffico dei bambini

Oggi, dopo quasi un mese dal terribile terremoto che ha scosso il Nepal, che ha portato con se disperazione e morte, il paese continua a soffrire di altre gravi conseguenze. La prima scossa era infatti avvenuta il 25 Aprile e ha contato circa 8.000 vittime. La seconda è avvenuta il 12 Maggio, scossa di magnitudo 7,4, che ha causato altre 60 vittime e circa 1100 feriti. Decisivi sono stati gli interventi dell’Onu e dell’Unicef, quest’ultimo in particolare ha disposto circa 850.000 dollari per gli aiuti umanitari, tra kit di emergenza e abitazioni provvisorie, occupandosi principalmente dei bambini, moltissimi dei quali rimasti orfani. Un mese dopo questi bambini hanno cominciato a soffrire di grave malnutrizione. Ciò che oggi detta ancora più preoccupazione e che i giornali stanno cominciando a denunciare un fenomeno ancora più agghiacciante che si è aggiunto agli altri: molti di questi stessi bambini sono scomparsi. L’allarme dell’Unicef infatti è rivolto alla probabile presenza di “mercanti di essere umani”, persone senza scrupoli che lucrano sulla sofferenza e sulla debolezza altrui, in un momento di facile occasione. Ciò è dovuto al fatto che molti piccoli sono stati trasferiti in orfanotrofi fatiscenti, che li espongono ancor di più a queste situazioni. I minori non accompagnati infatti vengono automaticamente messi nelle strutture di accoglienza, senza esami preventivi, “un espediente per lucrare sui contributi governativi, lo stesso è accaduto ad Haiti prima e dopo il terremoto”, come scrive l’Avvenire.

Come confermato dall’associazione Thomson Reuters Fondation, oggi mancano all’appello 237 bambini. Anche per questo è stato proibito momentaneamente l’uscita dal distretto ai minori di 16 anni non accompagnati dai genitori o da un adulto autorizzato. Il problema che si manifesta in queste occasioni fa leva sulla povertà: molti genitori infatti si lasciano convincere da strutture private ad affidargli i propri figli, dietro le false promesse di nutrizione e benessere. “Lucrando sull’indigenza delle famiglie, crescono gli pseudo-orfanotrofi, strutture che nascondono traffici per sfruttamento sessuale o lavoro minorile”, scrive   “Vatican Insider La stampa”).

nepa2Sono fenomeni che seguono sempre le calamità naturali, come dimostrano i fatti. Altre organizzazioni nel mondo si stanno occupando di diffondere la notizia e cercano di dare più aiuto possibile. Tra queste la Ong americana Next Generation Nepal, che avverte: “Temiamo che il reclutamento ora possa superare i peggiori incubi. Il paese è inondato da personaggi che cercano di lucrare sulla necessità dei sopravvissuti”. Anche Anand Tamang, direttore del “Centro di ricerca su salute, ambiente e popolazione” a Kathmandhu conferma i timori che “il terremoto produca un drammatico aumento nella tratta di bambini e nei matrimoni di minori”. Le Ong consigliano di sostenere organizzazioni che lasciano i bambini nelle famiglie di origine o, nel caso di reali orfani, nelle comunità dei villaggi in cui sono nati, di stare alla larga dalle case promotrici di “benessere”, in realtà gestite da organizzazioni criminali. Queste ultime per altro hanno ricevuto soldi anche aggirando i turisti, convincendoli a fare donazioni false spacciate per aiuti umanitari ai bambini. Poche sono le parole che si possono spendere in queste occasioni, ancora meno quello che materialmente si può fare, dovendo stare attenti anche a chi rivolgere la propria beneficienza. Bisogna continuare a denunciare il più possibile queste tragedie, aprendo gli occhi e la coscienza del pubblico; tragedie dettate dal lato più brutto e oscuro dell’essere umano, cercare di smuovere gli Stati ad intervenire. Perché stiamo parlando di una generazione di bambini andata perduta, di troppa sofferenza sfruttata, di schifezze che si replicano ciclicamente senza che nessuno batta ciglio. Perché con gli aerei e i carri armati bisognerebbe andarci non solo quando c’è in gioco il petrolio.

Qui l’indice Unicef sulle news e sui link utili riguardo la tragedia Nepal: http://www.unicef.it/sezione/323/ags/3/indice.htm

Cristina Ciulla

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Cristina Ciulla

Cristina Ciulla

Sono Cristina, scrivo per "Il giornale di Isola" e per il blog "IoStudio" e sono una studentessa dell'ateneo palermitano.
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