Sentenza della Consulta: le imposte riscosse in Sicilia restino in Sicilia

Sentenza della Consulta: le imposte riscosse in Sicilia restino in Sicilia

Le imposte riscosse in Sicilia restino in Sicilia: è questo che, in sintesi, ha stabilito la Corte costituzionale, accogliendo una serie di istanze della Regione Siciliana, che da anni ha un vasto contenzioso con il governo nazionale.

Lo Statuto della Regione Siciliana, che contiene norme di rango costituzionale, attribuisce alla nostra regione un’autonomia finanziaria elevatissima, superiore a quella di tutte le altre regioni (tant’è che la Lega Nord vorrebbe applicare le stesse norme in Lombardia). L’art. 36 dello Statuto, infatti, prevede che “al fabbisogno finanziario della Regione si provvede con i redditi patrimoniali della Regione e a mezzo di tributi, deliberati dalla medesima. Sono però riservate allo Stato le imposte di produzione (cioè le imposte sugli oliminerali) e le entrate dei tabacchi e del lotto”. In parole povere, tutti i tributi legati al territorio della regione siciliana dovrebbero essere riservati alla Regione, tranne i tributi sulla produzione, sui tabacchi e sul lotto. Questa norma non ha però avuto attuazione fino al 1965, quando nel DPR n. 1074 si previde che “spettano alla regione Siciliana, oltre alle entrate da essa direttamente deliberate, tutte le entrate tributarie erariali riscosse nell’ambito del suo territorio, dirette o indirette, comunque denominate, già vigenti nel territorio nazionale, ad eccezione delle nuove entrate tributarie il cui gettito sia destinato con apposite leggi alla copertura di oneri diretti a soddisfare particolari finalità contingenti o continuative dello Stato specificate nelle leggi medesime”. In Sicilia, quindi, tutto il gettito dei tributi erariali confluisce nelle casse della Regione stessa, tranne alcune ipotesi.

Riscossione-SiciliaSe da un lato alla Sicilia è concessa una così elevata autonomia finanziaria, dall’altro però alla stessa dovevano essere trasferite alcune funzioni (ad esempio, per quanto riguarda l’istruzione, il pagamento dei docenti), ma ciò non è avvenuto proprio a causa del vastissimo contenzioso tra Stato e Regione. La Regione, infatti, rifiuta il trasferimento, contestando la non corretta applicazione del DRP del 1965 per quanto riguarda il gettito dell’IVA, che in realtà con confluisce interamente nelle casse regionali.

La sentenza della Consulta n. 131/2015 di ieri riguarda proprio l’IVA e le imposte aggiuntive su pagamenti effettuati dall’estero verso il territorio nazionale o viceversa (ma limitatamente alle imposte previste fino alla riforma del Titolo V della Costituzione del 2001). Nello specifico, la Corte ha dichiarato l’illegittimità di una parte dell’art. 61 del dl n. 69/2013, rubricato comeDisposizione per il rilancio dell’economia”, che prevede l’aumento di gettito anche dei tributi riscossi nel territorio siciliano, per contrasto con gli articoli 36 e 37 dello Statuto della Regione Sicilia. La norma contestata aveva infatti stabilito la non rimborsabilità dell’IVA assolta sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi effettuati da terzi nei confronti delle agenzie di viaggio stabilite fuori dell’UE a diretto vantaggio dei viaggiatori.

Con questa sentenza, quindi, ci si avvia a superare una situazione di stallo in cui per anni ha vissuto la nostra regione. Ad aprile la stessa Consulta aveva già riconosciuto all’isola il diritto di incassare le imposte legate alle accise su energia e carburanti, affermando che lo Stato ha prelevato illegittimamente 235 milioni di euro l’anno dal 2012 a oggi, ma a vanificare tutto ci ha pensato il presidente Crocetta, che già aveva rinunciato a quei soldi sottoscrivendo col governo nazionale il ritiro da tutti i contenziosi e la rinuncia agli effetti di quelle sentenze.

Eliseo Davì

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Ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza con lode presso l'Università degli Studi di Palermo. Ha scritto un romanzo storico, "Societas", edito da BookSprint Edizioni. Scrive sul blog di informazione online "Il giornale di Isola", ha collaborato con "L'ora", con il giornale online "MasterLex", con "IoStudioNews", Tv7 Partinico e Tgs.
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