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Intervista a Rossella Accardo, madre di Stefano Maiorana: “Questa terra la cambiamo!”

Intervista a Rossella Accardo, madre di Stefano Maiorana: “Questa terra la cambiamo!”

Era il 2008 quando decine di bandiere bianche sventolarono nella notte, per le strade di Isola delle Femmine, per commemorare il giovane imprenditore Stefano Maiorana e suo padre Antonio, a sette mesi dalla loro misteriosa scomparsa da un cantiere edile di Isola. Fra quei ragazzini che sventolavano le bandiere c’ero anche io e ancora è vivido il ricordo di Rossella Accardo, la madre di Stefano, della sua determinazione, della sua volontà di alzare il capo e di scrivere una storia diversa in una pagina nuova, completamente bianca.

Sono passati altri sette anni, sette anni di lotte per Rossella Accardo. Nonostante la tragedia, a cui si è aggiunta il suicidio dell’altro figlio, Marco, e nonostante le intimidazioni – la sua macchina scomparsa dopo una manifestazione contro l’omertà – Rossella non si è mai fermata. “Pensavano di impaurirmi, pensavano che io mi ritirassi, ma loro non sanno che una madre va fino in fondo e ci rimette pure la vita. Qua si discute dei propri figli, come possono pensare che io mi tiri indietro?”, mi ha detto stamattina al telefono.

Sono ore difficili per lei, queste. Martedì il pubblico ministero Roberto Tartaglia ha inviato le ruspe dell’esercito per scavare in un terreno a Villagrazia di Carini, presso Serra Cardillo, non lontano dalla zona dove i due costruttori avevano interessi economici, e si è subito pensato che fossero sulle tracce dei Maiorana. “Le autorità non mi hanno informato”, mi ha detto Rossella, “l’ho saputo dai giornalisti. È stata una doccia fredda. Poi ho parlato con il mio avvocato, che mi ha spiegato che ci sono le ruspe dell’esercito, i georadar… non è vero niente il fatto che cercano l’eternit, è solo un modo per non fare troppo rumore. Ma è il segreto di Pulcinella, perché tutti lo sanno che stanno cercando ben altro… mi viene pure difficile dire che cosa”.

Le ruspe dell'esercito a Villagrazia

Le ruspe dell’esercito a Villagrazia

A gennaio il collaboratore di giustizia Vito Galatolo ha riaperto il giallo Maiorana, affermando che gli imprenditori sarebbero stati uccisi per pesanti contrasti nella gestione di quel cantiere e ha fatto il nome di un imprenditore che si muove nella zona grigia fra mafia e colletti bianchi. “Per arrivare a tanta determinazione vuol dire che Tartaglia è riuscito a farsi dire tanto, cose talmente attendibili da giustificare un tale dispiegamento di forze”, continua Rossella Accardo. Vive queste ore col cuore in gola: “Mi aspetto da un momento all’altro la telefonata che…”, ma non può continuare.

Se mi hanno sterminato la famiglia, l’unica via che ho per poter veramente dare un senso a questo dramma infinito è lottare come una leonessa per cambiare questo stato di cose. Quanto ho pianto lo sa solo Dio, ma devo dare un senso… non ci sto, pagare un prezzo così alto per nulla?”. La sua forza d’animo, la sua incrollabile volontà non la abbandona neanche in queste ore e mentre a Villagrazia di Carini si continua a scavare, lei si organizza per essere a Messina, lunedì 3 agosto, in occasione della maratona di solidarietà nel giorno della memoria dei siciliani scomparsi (per maggiori informazioni clicca qui).

Stefano e Antonio Maiorana

Stefano e Antonio Maiorana

A Messina ci saranno delegazioni dai vari comuni per rappresentare il territorio in cui è scomparso qualcuno. “Questo evento va a scardinare ancora di più certe malversazioni che subiscono tanti familiari… casi archiviati, la gente lasciata a se stessa…”, mi spiega Rossella Accardo, “noi abbiamo fatto approvare all’Ars il disegno di legge per realizzare il Nucleo investigativo speciale (Nis), una task force che aggreghi tutte forze dell’ordine unitamente ad una squadra di professionisti che possa concretamente indirizzare le indagini da subito nella giusta direzione piuttosto che avallare i depistaggi. Io, che sono stata vittima, ho fatto mente locale su quello che chiedevo e che mi è stato negato. E così il 4 maggio dell’anno scorso è nato questo Nis, per andare a coprire un vuoto legislativo, che ora si trova fermo alla Camera a Roma. Questa è la dimostrazione che noi non facciamo l’antimafia di facciata. La nostra presenza numerosa a Messina il giorno 3 è anche per dire che c’è una Sicilia sana, una Sicilia libera da condizionamenti, che vuole cambiare le cose, che vuole fare prevenzione criminale, controllo del territorio. Perché quello che è accaduto a me non accada ad altri”.

Rossella Accardo rivolge il suo invito a tutti i cittadini di Isola delle Femmine, che devono venire a testimoniare che anche nel nostro paese c’è desiderio di trasparenza e voglia di vero cambiamento, che c’è gente che alza la testa e dice: “No, basta!

Rossella Accardo

Arriva il momento di salutarci, e affettuosamente ma con ancora più determinazione Rossella mi dice: “Lo faccio per voi, per voi che avete vent’anni! Dobbiamo darvi un mondo migliore. Io ho perso tutto, non avrò neanche la gioia di abbracciare i miei nipoti, perché ho perso i miei figli, ho perso tutto. Mi hanno rubato il futuro, ma non permetterò che lo rubino anche a voi!

Ho preso un impegno, ho preso un impegno d’onore. Questa terra la cambiamo!”.

di Eliseo Davì

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Ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza con lode presso l'Università degli Studi di Palermo. Ha scritto un romanzo storico, "Societas", edito da BookSprint Edizioni. Scrive sul blog di informazione online "Il giornale di Isola", ha collaborato con "L'ora", con il giornale online "MasterLex", con "IoStudioNews", Tv7 Partinico e Tgs.
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