Sicilia prossima alla catastrofe. Renzi: “Sud, basta piagnistei”

Sicilia prossima alla catastrofe. Renzi: “Sud, basta piagnistei”

Ciò che rimarrà dell’intervento di Renzi, alla direzione del Pd di ieri, sulla questione meridionale sarà probabilmente solo l’hastag #zerochiacchiere che fai il paio con la frase “basta piagnistei”, con cui il presidente del consiglio ha risposto seccamente alla denuncia di Saviano sul “Sud abbandonato”. Si, poi ci sarebbe un presunto piano per il Mezzogiorno che dovrebbe arrivare fra il 15 e il 16 Settembre – ipse dixit – ma insomma un po’ poco se la sua intenzione è risolvere l’annosa questione meridionale, che l’Italia si trascina dietro dall’unificazione e su cui hanno dibattuto decine di intellettuali nel corso della breve vita della nostra nazione. Ma, in fondo, ne è consapevole anche Renzi che, alla presenza del governatore della Sicilia Crocetta, ha dichiarato che “non ci saranno annunci ad effetto sul Sud, perché affrontare un tema come quello del Mezzogiorno con una notizia a effetto significa tradire un problema”, per poi aggiungere: “E’ ora di finirla, è inutile fare dibattiti politici infiniti su di chi è la colpa: l’hastag di oggi per il Mezzogiorno è #zerochiacchiere”.

A detta di Renzi il problema per il Sud “non è la mancanza di soldi, ma la mancanza di politica”, frase quanto mai criptica, dietro la quale si nasconde una stoccata a Crocetta. E il fatto che la Sicilia cresca meno della Grecia, come ci ha spiegato il rapporto Svimez? E la mafia? La corruzione? La povertà? Il tasso di disoccupazione giovanile al 43,4%? I servizi pubblici inesistenti e le strade che crollano? E che dire del rischio fallimento della Regione, pronosticato da studiosi “gufi” come l’economista palermitano Massimo Costa? Sono solo piagnistei? Tutto dovuto alla mancanza di politica, sì, o meglio alla cattiva politica che ha governato la Sicilia. Ma è troppo facile tirarsi fuori dal problema addossando implicitamente la colpa alla politica locale o risolvendolo parlando di “piagnistei”, perché in giro non c’è chi si piange addosso, c’è molta gente che si ritrova a non avere più un futuro nella sua terra e che spesso è costretta a vendere il proprio voto per avere un posto di lavoro.

Prof. Massimo Costa

Prof. Massimo Costa

Da fin troppo tempo aspettiamo riforme vere che risolvano il problema del Sud, a partire dal ripristino della legalità. Ci vuole una vera lotta alla mafia – non l’antimafia di facciata -, lotta contro la corruzione, e poi ci vogliono leggi a tutela dell’occupazione e a vantaggio delle imprese, non gli 80 euro a chi già ha un lavoro o il Job act. Ma Matteo Renzi davvero vuole aiutare il Sud? “Matteo Renzi è stato uno dei Presidenti del Consiglio dei Ministri in assoluto più anti-siciliani della storia”, risponde l’economista e professore universitario presso la facoltà di economia di Palermo Massimo Costa, “lo scippo dei fondi nazionali, l’esclusione da ogni investimento nel decreto sblocca-Italia, persino le provocazioni sulle Olimpiadi, dalle quali sarebbe espressamente esclusa la Sicilia, danno un’idea del clima che si sta creando”, e ancora “il decreto-Irpef  che dà il colpo di grazia alle finanze siciliane, dirottando sui versamenti telematici, e quindi allo Stato, il 90% delle entrate naturali della Regione”. Anche Crocetta fa la sua parte, ad esempio rinunciando misteriosamente ai proventi di tutti i contenziosi vinti e da vincere dalla Sicilia nei confronti dello Stato per i prossimi quattro anni. 4 miliardi di contenziosi con lo Stato persi più altri 5 con la cancellazione dei residui attivi, quasi 10 miliardi che si sarebbero potuti investire nelle infrastrutture di cui ha bisogno la nostra isola e per risollevarne l’economia.

Ma tutto questo, secondo Costa, non sarebbe altro che il preludio ad una vera e propria catastrofe, anzi “tra il 2015 e il 2016 – afferma – si dovrebbe consumare sotto i nostri occhi un vero e proprio genocidio da lungo pianificato e con effetti devastanti e definitivi. Della Sicilia resterà un cumulo di macerie. A meno che… non ci si metta di mezzo la Vergine Odigitria, la ‘Bedda Matri’ protettrice della Sicilia, e qualcuno non li ‘sgami’ prima o qualcosa in questo piano non funzioni o qualcuno in Sicilia non cominci a scuotere il giogo e cominci a identificare nemici e, soprattutto, traditori. Se questo non dovesse accadere prepariamoci alla catastrofe: collasso dei servizi pubblici, centinaia di migliaia di persone senza reddito, disordini e insicurezza, mancanza di qualsiasi prospettiva per 3 o 4 decenni a venire”.

Forse uno scenario troppo a tinte fosche quello delineato da Massimo Costa, ma teniamolo a mente quando sentiremo altre promesse, quando a settembre arriverà (si spera) il piano di Renzi e soprattutto quando si andrà a votare.

di Eliseo Davì

Il voto dei nostri lettori
[Voti: 5    Media Voto: 3.6/5]

Commenti

Eliseo
Seguimi su:

Eliseo

Ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza con lode presso l'Università degli Studi di Palermo. Ha scritto un romanzo storico, "Societas", edito da BookSprint Edizioni. Scrive sul blog di informazione online "Il giornale di Isola", ha collaborato con "L'ora", con il giornale online "MasterLex", con "IoStudioNews", Tv7 Partinico e Tgs.
Eliseo
Seguimi su:
Share