Leggende di Isola delle Femmine

Leggende di Isola delle Femmine

Per Pasqua il Giornale di Sicilia ha dedicato uno speciale ai “Comuni di Sicilia”, alla scoperta di Palermo e della sua provincia, per conoscere l’arte e le tradizioni dei Paesi. Oltre a Bagheria, Cefalù, Cinisi, Capaci, Castelbuono e Terrasini, un’intera pagina è stata riservata alle leggende di Isola delle Femmine.

isolottoLo speciale, a cura di Gds Media&Communication, racconta le bellezze del borgo marinaro, a partire dall’isolotto che da al paese l’aspetto caratteristico. Nel I sec. d.C. lo scrittore latino Plinio il Giovane lo descrisse come “parva et pulcherrima insula mulieribus” in una lettera all’imperatore Traiano, lasciando ai posteri la leggenda che l’isolotto che si trova di fronte al paese fosse abitato da bellissime fanciulle che si offrivano per la durata di una luna, al guerriero che avesse meritato la fronda di palma. Sull’isolotto ancora oggi sono visibili le testimonianze della presenza romana. Il sito archeologico dell’isola, infatti, è costituito da grandi vasche, in parte ancora da scoprire, dove gli antichi romani realizzavano il garum, la tanto apprezzata salsa di pesce che vendevano in tutto l’impero.

Numerose sono le leggende legate all’isola e alla torre: la più famosa racconta che fosse un carcere per le donne. Un’altra leggenda narra che il conte di Capaci s’invaghì di una donna del luogo e la fece imprigionare sull’isolotto di Isola delle Femmine perché nessun altro uomo la toccasse. Ma lei non lo ricambiava e in una notte di maestrale, mentre il mare era in tempesta, si gettò tra gli scogli, perdendo così la vita. Da allora, ogni anniversario della sua morte, si sentono le sue grida provenienti dall’isolotto.

torreIn realtà la cosiddetta torre di fuori, costruita alla fine del ‘500 (sul progetto dell’architetto fiorentino Camillo Camilliani, molto più noto per essere stato l’artefice della Fontana Pretoria a Palermo) a base quadrata, con mura spesse più di due metri e coronata da merli, faceva parte del sistema difensivo di torri, sparse in tutta la costa siciliana, costruite per fare fronte alle continue incursioni dei pirati, che partivano dall’Africa per saccheggiare le terre di Sicilia. Il nome dell’isola, più che alle donne, probabilmente lo si deve al governatore bizantino Eufemio o alla parola araba “fim”, che significa bocca o imboccatura, e che indicava lo stretto passaggio tra l’isola e la terra ferma. Sulla terra ferma c’è l’omologa della torre di fuori: un’altra torre, stavolta a pianta circolare.

L’articolo passa quindi a descrivere le bellezze naturali di Isola delle Femmine: la Riserva naturale orientata e l’area marina protetta di Capo Gallo, la scogliera con una vastissima flora e fauna marina, la lunga spiaggia di sabbia bianca, i tramonti mozzafiato e le spettacolari mareggiate invernali, che attirano tantissimi visitatori e appassionati di fotografia. Sono anche numerosi i ristoranti e le trattorie tipiche che offrono al visitatore la possibilità di gustare il pescato locale, che viene venduto direttamente dai pescatori nel mercato all’aperto del porticciolo.

Non vengono tralasciate neanche le tradizioni religiose: il 29 giugno si svolge la festa di San Pietro, patrono dei pescatori. Alle 18 il simulacro di San Pietro viene portato in processione dalla chiesa fino al porticciolo, dove viene celebrata la messa all’aperto. Il 2 luglio, invece, si festeggia il santo patrono di Isola delle Femmine, Maria Santissima delle Grazie. A partire dalle 6 del mattino si tiene una messa ogni ora. La sera si svolge una festa religiosa, con la processione della statua della madonna per le vie del paese, che si conclude con i giochi pirotecnici nel porto. Nei giorni precedenti e successivi si tengono numerose manifestazioni, fiere, spettacoli e concerti in piazza Umberto I.

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Da non perdere il carnevale isolano e i riti tradizionali per San Giuseppe, con la distribuzione del caratteristico pane e del minestrone. A partire da quest’anno, il 18 e il 19 marzo, nei giorni dedicati alla festa di San Giuseppe, in piazza XXI Aprile i panettieri isolani promuovono i prodotti tipici da forno. La produzione e la distribuzione avviene all’aperto per tutto il giorno. I forni, infatti, vengono installati in piazza. Durante l’anno, comunque, si svolgono tante altre iniziative religiose, sportive, culturali, tradizionali e gastronomiche, gare ciclistiche, competizioni veliche e gare podistiche. Che aspettate? Venite a visitare Isola delle Femmine.

(foto copertina di Umberto Santoro)

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Eliseo
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Eliseo

Ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza con lode presso l'Università degli Studi di Palermo. Ha scritto un romanzo storico, "Societas", edito da BookSprint Edizioni. Scrive sul blog di informazione online "Il giornale di Isola", ha collaborato con "L'ora", con il giornale online "MasterLex", con "IoStudioNews", Tv7 Partinico e Tgs.
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