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Ragazzi di Capaci ed Isola scrivono a Philip Laroma Jezzi, il ricercatore che ha smascherato il sistema dei baroni all’università

Ragazzi di Capaci ed Isola scrivono a Philip Laroma Jezzi, il ricercatore che ha smascherato il sistema dei baroni all’università

Pubblichiamo la lettera aperta, firmata da una cinquantina di giovani della provincia di Palermo, a Philip Laroma Jezzi, il ricercatore dell’università di Firenze la cui denuncia ha scoperchiato un sistema corruttivo per la spartizione di posti e cattedre in vari atenei italiani, con concorsi truccati e scambio di favori. È lui ad aver fornito alla Procura di Firenze gli elementi che hanno dato il via all’inchiesta che nei giorni scorsi ha portato a sette arresti e 22 interdizioni all’insegnamento per altrettanti professori in tutta Italia. “Con che criterio sei stato escluso dal concorso? Col vile criterio del commercio dei posti”, diceva l’ex docente di diritto tributario Pasquale Russo a Laroma Jezzi, ignaro che lui lo stesse registrando. Il suo gesto ha mosso l’interesse e il sentimento di onestà di molti ragazzi, fra i quali anche i firmatari della seguente lettera.

Ill.mo Professore
Philip Laroma Jezzi
Università degli Studi di Firenze
Philip.Laroma@unifi.it

Caro Professore Philip Laroma Jezzi,
Noi siamo dei giovani che sperano di poter intraprendere un giorno la carriera dei nostri sogni, in una terra come la Sicilia che ha tantissime risorse da poter sfruttare ma che, di fatto, ha parecchie difficoltà. Vogliamo esprimere la nostra solidarietà nei Suoi confronti per il gesto che ha fatto e che ha portato fuori il sistema corrotto all’interno del mondo accademico. Tutti sanno, ma nessuno combatte. Le hanno chiesto di smettere di fare “l’Inglese”, e di cominciare a fare “l’Italiano”, invece Lei ha continuato a stare dalla “parte giusta, perché non è una questione di nazionalità, ma molto più semplice di fare il proprio dovere, ed in questo la maggior parte degli Inglesi ed Italiani sono uguali. Sia chiaro, il mondo universitario è formato da tantissimi accademici perbene e preparati, ma il baronato esiste e va combattuto per fare in modo che la nostra Università possa splendere ancora di più.

Philip Laroma Jezzi, il ricercatore che ha denunciato la spartizione di cattedre universitarie, in una foto tratta da Linkedin. ANSA/ ++HO - NO SALES EDITORIAL USE ONLY++

Philip Laroma Jezzi, il ricercatore che ha denunciato la spartizione di cattedre universitarie

E’ nostro dovere quello di denunciare queste situazioni ingiuste, perché siamo la generazione di Falcone e Borsellino, ma soprattutto perché non possiamo continuare a vederci rubato il nostro futuro. Tutti noi non chiediamo un posto fisso, ma solo di essere messi in condizione di essere giudicati per le nostre competenze, per le nostre capacità, per le nostre ambizioni. Non vogliamo più sentirci dire: “Questa volta non è il tuo turno!” Non è giusto che noi giovani dobbiamo essere costretti ad espatriare e non possiamo mettere a disposizione le nostre capacità per il paese che amiamo. Ci dicono sempre che le nuove generazioni sono il futuro del nostro paese, ma come possiamo mantenere questa speranza se alla fine non abbiamo i mezzi per poterlo fare? Noi pensiamo che in realtà siamo già il presente di questa terra, e per questo vogliamo lottare.

FILE - In this July 8, 2011 file photo applicants for the medical university sit in a hall of the Vienna Fair prior to their tests, in Vienna, Austria. The university says that this year's applicants to medical school will be graded according to gender, with the results weighed toward women. Deputy dean of studies Karien Guiterrez-Lobos says an unspecified "adjustment factor" will be included in female applicants' results when they are graded on July 6 entry exams. She told the Austria Press Agency Wednesday, March 14, 2012, that results will then be evaluated to see if the measures should be made permanent. (AP Photo/dapd, Lilli Strauss, File)

Ognuno di noi dedica molti anni della propria vita per cercare di costruire qualcosa per sé e per gli altri, ma molto spesso, sentendo notizie come quelle che circolano in questi giorni, ci sentiamo avviliti, delusi e anche disgustati e pensiamo che tutti i nostri sacrifici possano essere vani. Ecco perché, oltre a essere costretti ad andarcene, molte volte scappiamo perché vogliamo sfuggire a questi meccanismi di potere che non permettono di migliorare la situazione. E c’è chi purtroppo ha deciso di togliersi la vita per mandare un segnale forte e per denunciare il sistema mafioso delle “baronie” universitarie, come Norman Zarcone, ricercatore dell’Università di Palermo che, nonostante i suoi brillanti titoli accademici, non ha avuto la possibilità di vincere la borsa di studio del dottorato.

Per fortuna, ancora esistono persone come Lei che non vogliono sottostare a questo gioco, che ancora lottano perché le cose possano cambiare in meglio. E questa è una grande speranza che ci permette ancora di continuare a sognare un paese migliore. Noi viviamo in una terra dove la corruzione sembra essere diventata una situazione “normale” e chi denuncia, molto spesso, si ritrova solo, ma noi non vogliamo lasciarla solo, vogliamo anche noi starle accanto e sostenerla in questa battaglia contro “il vile commercio dei posti.

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Il giardino della memoria “Quarto Savona Quindici” di Isola delle Femmine

E proprio per questo, vogliamo invitarla in un luogo che ormai è diventato il simbolo dei “giusti”, di coloro che hanno lottato per la nostra terra, perdendo ingiustamente la loro vita per colpa della mafia, cioè il Giardino della Memoria “Quarto Savona Quindici di Isola delle Femmine (che sorge nel luogo in cui avvenne la strage del 23 maggio). Ci farebbe un immenso piacere che Lei venisse a visitarlo e a portare la sua testimonianza, proprio in quel luogo dove la nostra generazione ha trovato fonte di energia per combattere il malaffare, per dare la dimostrazione che ancora è possibile sognare un paese dove non si ha il posto di lavoro grazie alle “spintarelle”, ma perché esiste ancora la meritocrazia, quel bel principio che permette alle persone meritevoli e capaci di andare avanti.

Siamo fiduciosi di una sua risposta positiva al nostro invito. Diceva il beato Pino Puglisi “Se ognuno fa qualcosa, allora si può fare molto”. Se ognuno di noi prendesse il Suo esempio, allora possiamo insieme costruire, anche a piccoli passi, un posto migliore da poter lasciare in eredità alle generazioni che verranno dopo di noi.

Distinti saluti

P.S. Alleghiamo il link della pagina fb del Giardino Quarto Savona Quindici per permetterle di guardare tutte le attività che vengono svolte (clicca qui)

I ragazzi

·         Salvatore Roccaumera
·         Mariagrazia Cardinale
·         Giuseppe Caltanissetta
·         Giuseppe Virga
·         Paolo Speciale
·         Giorgia Cardinale
·         Eliseo Davì
·         Gioele Davì
·         Anna Provenza
·         Alessandra Bono
·         Enrico Pirrello
·         Giovanna Croce
·         Orazio Ferrante
·         Rita Di Maggio
·         Rossella Puccio
·         Simone Lo bello
·         Claudio Lo Bello
·         Giovanna Roccalumera
·         Anna Roccalumera
·         Francesco Rappa
·         Claudio Rappa
·         Maria Ferrante
·         Maria Anna Ferrante
·         Salvo Cuneo
·         Alberto Guttadauro
·         Luigi Guercio
·         Gaetano Ciulla
·         Maria Rappa
·         Salvatore Cardinale
·         Maria Cardinale
·         Cristina Ciulla
·         Alice Di Cola
·         Federica Di Maria
·         Clara Ambrosi
·         Alberto Valenti
·         Maria Rita Laplena
·         Salvatore Casarrubea
·         Denise Vassallo
·         Enrico Melodia
·         Laura Provenza
·         Pietro Riccobono
·         Riccardo Sangiorgio
·         Paolo D’Agostino
·         Luana Tedeschi
·         Alessandro Tarantino
·         Maurizio Vassallo
·         Lucy Fontanetta
·         Viviana Gradino
·         Clarissa Pagano
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