Spiagge pulite: Legambiente presenta Beach Litter

Spiagge pulite: Legambiente presenta Beach Litter

Dopo l’iniziativa “Spiagge e Fondali puliti-Clean Up The Med 2015”, svoltasi da Aprile a Maggio di quest’anno, consistente nella pulizia di alcune spiagge italiane, Legambiente presenta Beach Litter, una mappa interattiva che monitora ben cinquantaquattro spiagge del Mediterraneo. Tra le aree scelte vi sono ventinove spiagge italiane (tra cui sette siciliane) e venticinque negli altri Paesi costieri.

Durante l’indagine è stata monitorata un’area di 136.330 mq, che comprende sia le spiagge che i fondali, facendo emergere risultati allarmanti: sono stati rinvenuti 22.114 rifiuti spiaggiati, di cui il 77% di una dimensione inferiore ai 25 cm. Sul totale dell’area indagata sono stati trovati diciassette rifiuti ogni cento mq, cinque rifiuti in più ogni cento mq rispetto all’indagine condotta nel 2014. Ancora, il materiale trovato maggiormente sulle spiagge è senza dubbio la plastica, anche questa volta con dati registrati molto superiori rispetto all’anno precedente.

La nostra indagine quest’anno guarda molto di più al Mediterraneo e dimostra – spiega Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente – che il problema dei rifiuti spiaggiati è una questione comune da affrontare al più presto. Serve uno sforzo congiunto che coinvolga tutti i soggetti e i territori interessati e programmi concreti per risolvere il problema dei rifiuti in mare e sulle coste. Un dato rilevante è quello relativo ai sacchetti di plastica, che nel nostro Paese rappresentano meno del 2% sul totale dei rifiuti trovati, mentre nelle spiagge degli altri Paesi superano il 7%. Una differenza dovuta principalmente alla messa al bando italiano dei sacchetti di plastica non compostabili, ottenuto dopo anni di battaglie della nostra associazione, che ne ha ridotto il consumo del 50% negli ultimi tre anni e che testimonia che si possono intraprendere azioni concrete ed efficaci”.

La campagna di sensibilizzazione di Legambiente ancora una volta fa luce su uno dei maggiori problemi non solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico e turistico. Inoltre, la fauna marina è continuamente a rischio a causa delle condizioni disastrose delle nostre spiagge: gli animali infatti nella maggior parte dei casi muoiono per aver ingerito accidentalmente i rifiuti. Secondo diversi studi, nel Mediterraneo occidentale, l’ingestione di rifiuti causa la morte nel 79,6% delle tartarughe marine e dell’intero ecosistema marino.

Il monitoraggio sui rifiuti spiaggiati – spiega Serena Carpentieri, responsabile campagne di Legambiente – così come previsto dalla Direttiva Europea Marine Strategy doveva essere svolto già dal 2015 e sarebbero dovuti essere pubblicati i risultati da parte delle autorità competenti. Ma ancora oggi non ci sono dati disponibili e accessibili. Per questo abbiamo voluto ripetere, per il secondo anno, il censimento del problema, evidenziando come sia onnipresente su tutte le coste mediterranee e come siano urgenti e non più rinviabili le misure di prevenzione. Troviamo infine assurdo che ancora oggi la stragrande maggioranza dei rifiuti deriva da un abbandono consapevole in loco (cicche, bottigliette e tappi ad esempio), testimoniando la totale indifferenza verso i notevoli impatti che questo comportamento ha sull’ambiente costiero e marino”.

Clara Ambrosi

Il voto dei nostri lettori
[Voti: 7    Media Voto: 5/5]

Commenti

Clara Ambrosi

Clara Ambrosi

Scrivo per il blog di informazione online “Il giornale di Isola”, per il blog universitario “IoStudio” e per il giornale sportivo online "Lo Sport 24". Studio legge alla facoltà di giurisprudenza dell'Università degli Studi di Palermo e sono appassionata di viaggi, libri, cinema,musica e sport.
Clara Ambrosi
Share