Pino Bruno propone il Question Time attraverso “Il giornale di Isola”

Pino Bruno propone il Question Time attraverso “Il giornale di Isola”

Nonostante il duro scontro in Consiglio comunale tra maggioranza e opposizione e le polemiche che sono seguite nei giorni successivi, dopo circa un mese e mezzo dalla sostanziale bocciatura del Regolamento del Question Time (proposto dagli attivisti 5 stelle di Isola delle Femmine e sposato dal Pdr), di democrazia partecipata non se ne è più parlato. Per questo Giuseppe Bruno (meglio conosciuto come Pino), del locale circolo del Partito democratico, ha deciso di riesumare la questione e di riportarla al centro del dibattito politico, inviando una lettera agli esponenti politici e all’associazionismo locale e a noi de Il giornale di Isola per spiegarci la sua proposta.

questiotimeconsiglioChe il regolamento in oggetto non sarebbe passato, era facilmente prevedibile. La minoranza consiliare ed il Circolo locale del Movimento 5 stelle si sono voluti invece illudere del contrario ed hanno dovuto accusare il colpo”, ha scritto Pino Bruno nella lettera, “la qual cosa, se ha fatto rigirare nella tomba Pericle, uno dei padri della democrazia, sostenitore, ben oltre duemila anni or sono, della nota teoria secondo la quale chi non si interessa e non partecipa alla vita pubblica è ‘una cosa inutile’, un idiota, personalmente non mi ha sorpreso più di tanto”.

L’importanza dello strumento, secondo Pino Bruno, sta nel suo essere un importantissimo momento di confronto diretto e pubblico tra Amministrazione e cittadini, in modo che questi ultimi possano fare domande su tutti gli aspetti della vita amministrativa e sulla condotta dei propri rappresentanti politici. “È perciò uno strumento troppo democratico, troppo partecipativo e troppo rivoluzionario per una Amministrazione ‘vecchio stile’, chiusa a riccio, succube di un anacronistico modello culturale del potere e di una concezione di amministrazione e di logiche localistiche e familiaristiche non in linea con quelle canoniche che si perpetuano pressoché immutati da decenni, di cui più volte sono stati evidenziati gli aspetti negativi”, continua Bruno, puntando il dito contro l’attuale amministrazione, “e per questo motivo poco incline al dialogo ed al confronto e per di più intollerante a critiche e proposte, scambiate per indebite ingerenze. Ed inoltre perché questa passerella istituzionale non sarebbe certamente quella mediatica della celebrazione, della esaltazione e della glorificazione, spesso di aspetti marginali della vita amministrativa, alla quale quotidianamente dobbiamo assistere”.

La maggioranza ha qualificato il question time come “uno strumento datato, spuntato e lento”, ed ha annunciato che al suo posto verrà attuato il progetto OpenPa, finalizzato a consentire al cittadino di dotarsi di un pass digitale per trasmettere segnalazioni, rilievi, critiche, avere accesso a documentazione, servizi e informazioni, e a regime assicurare dati utili per la tariffazione puntuale TARI e l’utilizzo del Wi-Fi di comunità. In attesa di vederlo nascere, Pino Bruno fa notare che a tutti è sfuggito che l’istituto del question time è già presente nel nostro Statuto, precisamente al Titolo 2° “ISTITUTI DI PARTECIPAZIONE” – Capo I° “PARTECIPAZIONE POPOLARE” – Art. 11 “INIZIATIVE POPOLARI”, commi 1, 2 e 3. In base a tale articolo: “i cittadini, singoli o associati, possono rivolgere al Comune interrogazioni per chiedere conto di comportamenti o atti o aspetti della gestione comunale non conoscibili attraverso l’esercizio dei diritti di informazione di cui all’art.13”.Tale norma statutaria costituisce una sorta di norma di principio alla quale occorre obbligatoriamente dare attuazione, visto che non lo fa lo Statuto”. Attuazione che consisterebbe proprio nell’approvazione del Regolamento del Question Time. “Paradossalmente il boicottaggio di tale Regolamento potrebbe ora favorire la emersione dall’oblio di quello indicato nello Statuto all’art. 11 e la sua ottimale utilizzazione, semprechè i cittadini isolani ne abbiano voglia, risvegliandosi dal letargo”, continua Pino Bruno, “siamo a Isola – non dimentichiamolo – dove la cultura, la dialettica e la passione politica, con qualche eccezione, non riescono a canalizzarsi in salutari e stabili forme partitiche, ideologiche o movimentistiche dialetticamente contrapposte (a fin di bene) e dove la disinteressata partecipazione popolare attiva – salvo rare ed episodiche eccezioni, per lo più di protesta – stenta purtroppo ancora a decollare. L’una e l’altra necessiterebbero di essere fortemente e continuamente stimolate e scosse”.

In attesa che possa emergere una classe politica nuova, “altamente formata e ferrata in materia amministrativa e finanziaria locale, che coltivi con convinzione sentimenti e valori democratici, legalità, trasparenza, buona amministrazione e simili”, che vi sia un ricambio generazionale, “in modo da non lasciare più campo libero agli stessi camaleontici ed autoreferenziali protagonisti di sempre, scelti non per le loro capacità ed attitudini a ben amministrare o per le specifiche professionalità o per le particolari competenze, ma solo ed esclusivamente perché grandi portatori di voti sulla base dei quali poi vengono divise cariche e poltrone” e in attesa di vedere in che cosa consista veramente l’annunciata piattaforma informatica openPA, Pino Bruno fa la sua proposta.


giornaleL’idea è questa: “l’interrogazione viene presentata dal cittadino interessato, sottoscritta dallo stesso e da altri 19 cittadini almeno (da ricercare con opera di sensibilizzazione nell’ambito della società civile), Il Giornale di Isola on line, in apposita sezione, la registra e la diffonde; successivamente, quando verrà data da parte dell’Amministrazione Comunale risposta scritta entro i termini previsti, un redattore del Giornale ne darà lettura. Alla fine si registrerà e diffonderà la dichiarazione finale di soddisfazione/insoddisfazione resa dal cittadino interrogante, il I° degli almeno 20 sottoscrittori, dai quali verrà delegato, e che così avrà l’ultima parola”.

Pino Bruno spera che questa proposta sia accolta positivamente e se necessario migliorata, con il nostro contributo e con il contributo dei cittadini e dei vari movimenti politici, culturali e sociali o associazioni locali interessati, “così da far smuovere le acque ferme del confronto delle idee e della partecipazione popolare (specie da parte dei giovani, lo diciamo continuamente!) alla vita politica ed amministrativa ed alle vicende ed ai problemi veri della nostra comunità”. L’augurio e l’incitamento della lettera di Pino Bruno è questo: “Che si può e si deve essere partecipi alla vita politica e amministrativa, anche al di là di qualsiasi appartenenza politica, dovendo tutti concorrere – in modo ottimale e soddisfacente – a perseguire e raggiungere un solo obiettivo:  il bene collettivo. Senza furbizie e nel rispetto delle regole!”. Per quanto riguarda il nostro giornale, ribadiamo la nostra piena disponibilità a tutti gli strumenti che possano coinvolgere la cittadinanza nel processo democratico e nella vita attiva della Comunità.

di Eliseo Davì

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Ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza con lode presso l'Università degli Studi di Palermo. Ha scritto un romanzo storico, "Societas", edito da BookSprint Edizioni. Scrive sul blog di informazione online "Il giornale di Isola", ha collaborato con "L'ora", con il giornale online "MasterLex", con "IoStudioNews", Tv7 Partinico e Tgs.
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