Torna in libertà Rambo, il gatto salvato dalla morte dalla comunità di Isola delle Femmine

Dopo essere stato salvato dalla morte grazie all’intervento di tanti cittadini, delle associazioni animaliste e dell’amministrazione, il gatto Rambo è tornato in libertà.

di Eliseo Davì

Agli inizi di gennaio Rambo è stato aggredito da un cane lasciato incustodito, un pitbull che in precedenza aveva ucciso dei gatti, il quale si è introdotto nella colonia che si trova in un edificio diroccato che si affaccia su piazza XXI Aprile e ha azzannato il gatto. “La comunità di Isola delle Femmine è intervenuta in maniera efficace e animata, riuscendo a togliere dalle fauci del cane il malcapitato micetto”, ci ha raccontato Paolo Arena, presidente di Legambiente Isola delle Femmine. Il gatto, che la comunità ha ribattezzato Rambo, è stato portato dalle associazioni animaliste in una struttura sanitaria, è stato curato, è stato gestito in stallo presso un privato, il tutto con l’attiva collaborazione dell’amministrazione comunale e della polizia municipale. Adesso il gatto è pronto a tornare in libertà.

“La storia di Rambo è emblematica di quello che sta succedendo in questo territorio”, ha dichiarato Paolo Arena, che da tempo si impegna con gli altri volontari di Legambiente per condannare il fenomeno del randagismo e del vagabondaggio. “È emblematica perché partiamo da una situazione di non-cultura: un cane che è fuori controllo, libero di razziare, di mordere e di uccidere, una comunità che si ribella, che riporta la situazione verso una situazione di cultura con la collaborazione dell’amministrazione. Vorremo che questo divenisse un modello. Come Isola delle Femmine è stata pioniera nella gestione dei rifiuti, vorremmo che il modello di Isola venisse preso anche dagli altri comuni, che si iniziasse a dialogare fra le varie amministrazioni, le polizie municipali; anche l’Asp va coinvolta e deve anche intervenire e dare il proprio supporto. E poi anche i liberi professionisti, le associazioni animaliste – in particolare l’Enpa e l’Uada, che operano nel territorio in maniera egregia – e anche la popolazione civile”. Arena ha anche invitato le amministrazioni a non considerare i volontari come una spina nel fianco, ma come una risorsa. “Se si instaura, come sta succedendo a Isola, un meccanismo di collaborazione”, continua Arena, “potremo finalmente risolvere il problema del randagismo e del vagabondaggio”.

Dello stesso parere è Antonio Croce, comandante della polizia municipale di Isola e responsabile del problema del randagismo: “L’obiettivo finale è quello di creare un’anagrafe canina nell’ambito del territorio comunale, anche con un’attività di foto segnalamento, in modo da avere l’esatta situazione del fenomeno randagismo nel territorio; procedere a microchippatura e alla sterilizzazione di tutti gli animali e soprattutto il nostro obiettivo è quello di darli in adozioni, per dare a questi animali un futuro degno, da esseri viventi!”

I volontari di Legambiente, con Paolo Arena e Paride Martorana di Enpa Carini, hanno portato Rambo, chiuso nella sua gabbietta, in piazza XXI Aprile e lo hanno lasciato libero di tornare nella sua colonia. Il gatto, un po’ spaesato e intimorito, è uscito dalla gabbia e ha cominciato a zampettare per la piazza, accolto festosamente dai ragazzi che lo hanno salvato. Dopo la vicenda del cane randagio morto in autostrada, Isola delle Femmine lancia un segnale forte. Come gli stessi volontari hanno confermato, Isola delle Femmine è infatti l’unico paese del comprensorio che si occupa dei suoi gatti. Ma non è finita qui, nei prossimi mesi continuerà l’attività di Legambiente Isola delle Femmine per l’apertura di due aree di sgambamento per i cani e per la realizzazione di casette per i gatti.

Commenti