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Alunni carinesi in Portogallo col progetto Erasmus+: report di un’avventura entusiasmante

Alunni carinesi in Portogallo col progetto Erasmus+: report di un’avventura entusiasmante

Il 13 marzo scorso, assieme ai prof. Giannì e Sferruzza e ai miei compagni Nancy, Marta, Gabriele e Vincenzo, ci ritroviamo alle 06,00 all’aeroporto “Falcone Borsellino” di Palermo per intraprendere l’avventura del viaggio che ci condurrà in Portogallo dove incontreremo i ragazzi delle altre sei nazioni che partecipano al progetto.

erasmusDopo aver salutato i genitori, non senza commozione, c’imbarchiamo su di un volo Alitalia che, alle 07.35, si stacca da terra alla volta di Roma. Per qualcuno dei miei compagni è la prima volta che viaggiano in aereo, finiscono comprensibilmente per esser presi di mira dai nostri scherzi e battute. Evidentemente, lo facciamo anche per vincere l’emozione che, in fondo, ci accompagna. Del resto è la prima volta che ci muoviamo da “soli”, recandoci per giunta in terra straniera. Dopo esser sbarcati all’aeroporto “Leonardo da Vinci” di Fiumicino – Roma, dobbiamo attendere ben tre ore per ripartire alla volta di Porto. Ne approfittiamo per esplorare il terminal capitolino, ammirare le vetrine dei negozi e consumare dapprima una veloce colazione e poi un più consistente pranzo. Il viaggio per il Portogallo durerà circa tre ore, quindi è bene mettere qualcosa di consistente nello stomaco!   Alle 12.20 lasciamo Roma e ci avviciniamo alla nostra meta. Sorvoliamo dapprima il sereno mare Tirreno, quindi intravediamo i profili della Sardegna e, infine, scorgiamo le coste spagnole. Ad un certo punto, il comandante dell’aereo della compagnia portoghese “TAP” ci segnala che siamo in prossimità di Madrid: guardiamo fuori dai finestrini e scorgiamo in lontananza quella che è la capitale della Spagna. Dopodiché, vinti dalla stanchezza, dormiamo un po’ sino a quando, alle 14.00 ora locale (già perché in Portogallo si è un’ora indietro rispetto al fuso orario italiano) atterriamo all’aeroporto internazionale “Francisco Sá Carneiro” di Porto, seconda città lusitana. Recuperiamo velocemente le valigie, saliamo su due taxi (siamo in sette, le auto locali possono portare al massimo sei persone) e in venti minuti giungiamo a Povoa de Varzim, bella cittadina di circa 35.000 abitanti che ci ospiterà per la settimana successiva.

studenticariniDopo aver fatto una passeggiata in riva alle sponde dell’Oceano Atlantico, incontriamo presso la sala conferenza del “Grande Hotel” gli insegnanti e gli alunni delle varie scuole e veniamo affidati alle rispettive famiglie portoghesi che hanno avuto il piacere e il coraggio di aprire le loro case a dei perfetti sconosciuti. Il trio femminile carinese viene ospitata dalla famiglia Silva, composta da mamma Rachela e dalle sorelle Rafaela, una bella e atletica ventenne dai lunghi capelli biondi, e Filipa, nostra coetanea, inizialmente molto timida e quasi muta. Ceniamo presso le nostre ospiti e ci ritiriamo nella nostra piccola, ma accogliente stanzetta. È l’ora del riposo, domani ci attende una giornata piena di impegni ed emozioni. Infatti, la mattina seguente alle 7.30 siamo già alla “Ecola Cego de Maio“, Filipa ci presenta alcuni suoi compagni. Seguiamo le lezioni per circa un’ora, quindi ci fanno visitare i locali scolastici sino a quando, alle 10.00, ci ritroviamo nel cortile di fronte all’ingresso per assistere ad uno spettacolo danzante di benvenuto organizzato da un professore di Educazione Fisica e un’insegnante di Educazione Artistica. Subito dopo ci trasferiamo in Auditorium per partecipare alla presentazione delle varie scuole partecipanti al meeting e presenziare alla cerimonia dello scambio delle scatole, ognuna contenenti oggetti relativi alle attività e ai valori affrontati da ciascuna scuola nei mesi precedenti. Alla conclusione di questo primo momento comunitario, pranziamo alla mensa scolastica e, in bus, ci rechiamo a visitare la moderna e funzionale scuola dell’Infanzia e Primaria dove visitiamo le varie aule e assistiamo ad uno spettacolo musicale, danzante e canoro cui partecipano alunni di tutti e tre gli ordini scolastici. Che emozione vedere i bambini del “Primero Ciclo” danzare in abiti tradizionali portoghesi e cantare delle canzoni popolari! Ma il ritmo è incalzante, ci spostiamo presso la piazza principale della città dove ha sede il palazzo Comunale. Qui ci attende il vicesindaco che ci accoglie con dei doni e ci fa da guida alla scoperta dei grandi saloni dove si svolge l’attività amministrativa. Alle 17.00 circa siamo liberi di tornare presso le nostre rispettive famiglie. Rafaela ci viene a prendere in auto e ci porta a visitare i monumenti principali di Povoa e della vicina Vila do Conde, dove ammiriamo due bellissime chiese in stile Gotico e con altari barocchi molto ricchi di intarsi dorati.

Il giorno seguente, martedì 15, alle 8.20 siamo a scuola, assistiamo a degli esperimenti nel laboratorio di Scienze e alle 10.20 visitiamo in bus alcuni monumenti di Povoa e Vila do Conde e dintorni (monte S. Felix, la chiesa romanica di Sao Pedro de Rates e il monastero di Santa Clara). Pranziamo nuovamente presso la mensa scolastica e dalle 14.30 alle 18.00 siamo nella biblioteca scolastica assieme allo storyteller Rui Ramos a provare i testi e la mimica con cui rappresentare le leggende che ogni gruppo avrebbe presentato allo Storytelling Festival. Alle 18.00 torniamo a casa e la sera siamo in giro per Povoa assaggiando una gigantesca e squisita Crêpes.

carini4Mercoledì 16 ci rechiamo in visita a Porto con il solito bus. La giornata non promette nulla di buono. Una fastidiosa e fredda nebbia avvolge la città nascondendola ai nostri curiosi, anche se addormentati occhi. Iniziamo con l’attraversare a piedi il ponte D. Luis sul fiume Duoro, ammiriamo la cattedrale, entriamo presso la bellissima Livreria Lello, dove sono state girate alcune scene della saga cinematografica di Harry Potter, transitiamo all’interno della stazione ferroviaria Sao Bento, compriamo dei souvenir presso la Rua des Flores, pranziamo al ristorante “Mercato” e nel pomeriggio visitiamo il “World of discoveries”, divertente ed istruttivo museo interattivo dove per circa due ore ripercorriamo, grazie a guide in inglese e italiano, l’affascinante storia delle scoperte geografiche operate dai naviganti portoghesi a cavallo del XV e XVII secolo. Torniamo a casa stanche ma soddisfatte, Porto è davvero una città interessante e divertente.

Il giorno seguente, partecipiamo ad alcuni esperimenti scientifici, i nostri compagni portoghesi ci confidano che quella è “the Week of Science“. Quindi alle 11.30 circa ci rechiamo in palestra per partecipare alla funzione della messa officiata da Padre Delfim. Pranziamo alla solita mensa e nel pomeriggio ci trasferiamo presso il teatro dell’associazione culturale della Matrice, luogo dove alle 19.00 si è svolto il Festival dello Storytelling alla presenza di genitori e docenti portoghesi. Che emozione mettersi in gioco davanti a tanti spettatori e in una lingua non propria. Comunque, tutto va bene e alla fine ci abbracciamo calorosamente con i ragazzi portoghesi e turchi, con i quali abbiamo allacciato una calorosa amicizia. È Venerdì 18, giorno in cui avremmo dovuto sfilare per la Rua Junqueria, una delle strade principali del centro storico di Povoa, leggendo in lingua madre alcuni passaggi di varie opere letterarie scritte dai più famosi scrittori siciliani quali Sciascia, Tomasi di Lampedusa e Consolo. Ma le condizioni meteo non sono favorevoli, piove a dirotto! Si decide allora di svolgere l’attività a scuola, entrando nelle varie classi e terminando con balli e canti in Biblioteca.

cariniAlla fine, gli alunni del liceo artistico ci fanno dono di alcune delle loro opere in terracotta. Dopo aver pranzato velocemente, torniamo a casa per preparaci per la cena finale che si tiene presso il ristorante Casa Ramada di Povoa. Ceniamo assieme a tutti i partecipanti del progetto e alle famiglie portoghesi. Ci salutiamo con una certa tristezza e andiamo a letto. L’indomani mattina alle 04.00 dobbiamo svegliarci, alle 05.00 prender nuovamente i taxi per arrivare in tempo all’aeroporto di Porto dove, alle 07,35 inizieremo il viaggio aereo di ritorno per Roma. Da qui, dove giungeremo alle 11.35, ripartiremo alla volta di Palermo alle 14.55, giungendo a destinazione alle 17.00. Riabbracceremo genitori e fratelli, contenti di esser nuovamente a casa ma, in verità, un pezzo del nostro cuore rimarrà, ed è rimasto,   presso l’ospitale popolo portoghese e, in particolare, presso la famiglia Silva dove la timida Fillipa alla fine non era poi così taciturna.

Addio Povoa de Warzim, arrivederci amici lusitani, muito obrigada por tudo o que fez por nós!

di Elettra Giannì
Classe II Socrate

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