Che fine fa la differenziata di Isola delle Femmine?

Che fine fa la differenziata di Isola delle Femmine?

Isola delle Femmine ha avviato la raccolta differenziata già da cinque mesi e i risultati si sono visti: il paese è pulito, i costi si sono sensibilmente ridotti ed è stato concesso uno sconto sulla tassa dei rifiuti. Ma che fine fanno i materiali raccolti? La redazione de “Il giornale di Isola” ha deciso di capire meglio come funziona il sistema e quindi siamo andati fino a Santa Flavia, alla piattaforma SerEco, dove viene mandata la differenziata – mentre il resto va in discarica, a Bellolampo o a Siculiana.

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Nastro trasportatore per l’imballaggio

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Imballaggio del cartone

In questa piattaforma il Comune di Isola delle Femmine invia carta e cartone, il vetro, la plastica e gli ingombranti. Il cartone e la carta, delle utenze domestiche e non domestiche, vengono imballati e trasportati, a carico del Comieco a Mesola, presso Cartitalia. Insomma vanno a finire nella lontana provincia di Ferrara. Il vetro, invece, va alla Sarco srl di Marsala, a carico del Coreve. La plastica, anch’essa trasportata alla piattaforma SerEco a carico del Comune di Isola, viene pressata e trasferita alla Lvs di Termini Imprese, piattaforma del consorzio Corepla. Per quanto riguarda gli ingombranti (materassi, elettrodomestici e così via) vengono selezionati per tipologia ed avviati a allo smaltimento finale. Dopo attenta selezione, per togliere i materiali ferrosi e tutti le altre frazioni recuperabili, il legno viene conferito alla piattaforma Sidermetal di Carini. Il verde da potatura e la frazione umida sono conferiti separatamente in cassoni alla Sicilfert.

In visita all’impianto abbiamo chiesto quanti Comuni conferiscono la raccolta differenziata nella piattaforma SerEco: pochi, e soprattutto mancano all’appello tutti i Comuni limitrofi all’impianto, come Bagheria e Casteldaccia.

Isola delle Femmine è uno di quei pochi Comuni. Occorre sottolineare l’importanza della raccolta differenziata di tutti i materiali, sia quelli per i quali si riceve il contributo Conai, come la plastica, il vetro, carta e cartone, sia quelli per i quali bisogna pagare, come il verde da potatura (10 euro a tonnellata) o l’umido (85 euro a tonnellata), oppure gli ingombranti. Un altro aspetto di cui tenere conto è la fase di intercettazione e la qualità dei materiali. Più alta è qualità dei materiali, più alto è il contributo Conai, che va dai 45 euro del vetro, agli oltre 300 euro della plastica, passando per i 96 euro del cartone.

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Una balla di plastica

Occorre anche sottolineare che la corretta gestione dei rifiuti passa obbligatoriamente attraverso una razionale organizzazione del servizio di raccolta differenziata. Bisogna conoscere la composizione merceologica dei rifiuti prodotti nel territorio comunale. A Isola si é potuto constatare che la capacità di intercettazione del cartone, del vetro, della frazione umida soltanto di un gruppo limitato di utenze non domestiche, unito alla frazione del verde da potatura, dal legno e dagli ingombranti delle utenza domestiche, hanno fatto il record del 40% di raccolta differenziata a Maggio. Adesso la percentuale è scesa al 25%, a causa delle attività stagionali che, tranne rare eccezioni, presentano un altissimo conferimento di rifiuto indifferenziato.

Appare evidente che i cittadini residenti di Isola delle Femmine non possono pagare una Tari altissima a causa delle attività stagionali. Occorre che l’amministrazione comunale, il consiglio comunale si prenda delle precise responsabilità nei confronti di queste utenze e decida che cosa fare nel 2016: o si triplica la Tari o anche queste attività devono fare la differenziata, anche quando respirano, come ho dichiarato al Consiglio comunale del 30 luglio 2015.

serecoMa tornando alla differenziata. Siamo arrivati fino a Santa Flavia, ma il percorso dei rifiuti è ancora lungo. Come abbiamo visto, addirittura il cartone va a finire nel Nord Italia. E chissà quale sarà poi il suo destino. Una cosa è certa, con la raccolta differenziata non finirà a macerare nelle discariche, ma avrà una nuova vita!

di Pino D’Angelo

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