Roberto Helg: la legalità del tangentista

Roberto Helg: la legalità del tangentista

La coerenza di Roberto Helg: da sempre contro la corruzione, ma arrestato per estorsione, per aver chiesto una tangente di 100 mila euro al pasticciere Santi Palazzolo, nell’aeroporto dedicato a Falcone e Borsellino. Rita Borsellino commenta: “Parte della società che ha fatto della legalità una convenienza”.

Di Cristina Ciulla

Un altro caso di illegalità nella città di Palermo, questa volta prontamente denunciato e preso in pugno dalle autorità, anche se proprio nel luogo simbolo della legalità: Roberto Helg, ex presidente della Camera di Commercio di Palermo e vicepresidente della Gesap, società che gestisce l’aeroporto di Palermo “Falcone e Borsellino” (cosi nominato in memoria dei due magistrati uccisi proprio da quel sistema corrotto contro cui combattevano) è stato arrestato per estorsione. Helg infatti avrebbe chiesto un’onerosa tangente di centomila euro al noto pasticciere Santi Palazzolo, per il rinnovo del contratto all’interno dell’aeroporto, che stranamente, nonostante le regolari procedure dell’imprenditore, tardava ad arrivare. Questo è il ricatto che ha dovuto subire affinché Helg sbloccasse la pratica e cosi lunedì pomeriggio ha intascato una parte della mazzetta, 30 mila euro in contanti più un assegno di 70 mila euro in bianco come garanzia dei futuri pagamenti, con l’impegno dell’imprenditore del versamento di almeno diecimila euro al mese.

img1024-700_dettaglio2_Roberto-HelgQueste le rivelazioni che arrivano dalla denuncia del commerciante che si è presentato all’incontro con Helg per registrarlo col cellulare, registrazioni che poi ha consegnato ai carabinieri, smascherando Helg e facendo scattare il bliz all’interno del suo ufficio in via Amari. Ora il presidente simbolo dell’antiracket, colui che ha appositamente istituito uno “sportello per la legalità” presso la camera di commercio e che non ha mai mancato un convegno sull’antimafia, spendendo non poche parole contro il racket e sull’onestà degli imprenditori, è accusato di estorsione, e nel carcere di Pagliarelli ha già confessato davanti al procuratore Franco Lo Voi e all’aggiunto Dino Petraia che i soldi gli servivano a causa del pignoramento della sua casa, giustificando il suo atto mafioso all’interno dell’aeroporto dedicato a tutt’altro con questo suo bisogno, che ha cercato di risolvere scaricandolo sulle spalle di un onesto e coraggioso commerciante. Come spesso accade in questi casi, ora la procura si chiede se il caso Helg possa considerarsi isolato oppure sia solo la punta di un iceberg, se anche all’interno dell’aeroporto della memoria possa esservi radicato più di un semplice caso di racket. Così l’inchiesta si è già allargata. Già un anno e mezzo fa infatti era in corso un’indagine conoscitiva, per capire i motivi dei ritardi riguardo la realizzazione dei lavori di ammodernamento nell’aeroporto. Nel gennaio 2014, la procura di Palermo ha aperto un’inchiesta sull’assegnazione e la gestione degli appalti per lo scalo di Punta Raisi: sono stati allora notificati dei provvedimenti di proroga dell’inchiesta, per la scoperta di pesanti reati quali associazione a delinquere e abuso d’ufficio. Tra gli indagati c’è anche Carmelo Scelta, proprio il direttore generale della Gesap che avrebbe “consigliato” a Palazzolo di rivolgersi appunto ad Helg per sbloccare le pratiche. Con Scelta sono indagati anche Giacomo Terranova, l’ex amministratore delegato della società di gestione aeroportuale, Vincenzo Petrigni, ex responsabile degli Affari generali e legali, e l’ingegnere Giuseppe Liistro, responsabile del procedimento per gli appalti dell’aeroporto. Ora anche l’indagine sugli appalti potrebbe avere nuovi spunti dopo il caso Helg, proprio quell’imprenditore che lo scorso Dicembre nel mezzo di una polemica con Confindustria ha dichiarato:

Non ci sono dati che testimoniano la tristezza che si percepisce riguardo l’esistenza di corruzione, secondo me è impossibile oggi dirlo, ma quando continuiamo a dirlo e a Palermo continuiamo a dirlo da tempo che la burocrazia non funziona ed è pessima è la dimostrazione concreta che c’è campo facile per la corruzione”.

E’ evidente che in parte Helg aveva torto: il campo per la corruzione è stato facile, un campo che lui stesso ha aperto senza difficoltà nell’ipocrisia dei suoi gesti, ma aveva ragione sul fatto che la burocrazia, o almeno la parte onesta di quest’ultima, c’è stata ed è stata la stessa che lo ha intrappolato. Lo Voi infatti ha dichiarato la tempestività delle autorità in presenza di fatti concreti, quali in questo caso le registrazioni del pasticciere Palazzolo che meglio di chiunque altro oggi può rappresentare la legalità all’interno dell’aeroporto Falcone e Borsellino, i quali nonostante il vergognoso episodio di Helg, non sono morti invano ma anzi hanno dato a persone come Palazzolo la forza di denunciare gli atti mafiosi troppo spesso ancora subiti dai commercianti palermitani. Meglio quindi vedere in questa vicenda che ruota intorno ad un luogo simbolo della legalità, a mio avviso, non tanto l’incresciosa vicenda relativa ad Helg, su cui poche parole ci sono da spendere, quanto l’immediata denuncia e le nuove indagini che sono state aperte grazie al coraggio dell’imprenditore Palazzolo. E’ grazie a queste persone che le idee di Borsellino e di Falcone vivono ancora ed è grazie a loro che queste persone hanno la forza di andare avanti.

Al riguardo afferma cosi Rita Borsellino in un’intervista a “La Repubblica”:

Prendiamo atto che c’è parte della società che ha fatto della legalità una convenienza e io con questa antimafia delle apparenze non voglio avere a che fare. Purtroppo con il passare degli anni questa parola, legalità, è diventata solo una parola di cui riempirsi la bocca. Io penso a chi pronuncia questa parola a proprio uso e consumo in convegni e interviste e a chi invece ha immolato al profondissimo concetto del rispetto della legge la propria vita. E lo ha fatto in profonda solitudine. Ecco, ai nostri ragazzi dobbiamo dire che gli unici esempi da seguire purtroppo sono quelli che non ci sono più. Ci vorrebbe un sussulto di consapevolezza, un po’ di dignità, un rigurgito di senso di responsabilità. Dobbiamo essere noi i primi ad isolare questa gente“.

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Eliseo
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Eliseo

Ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza con lode presso l'Università degli Studi di Palermo. Ha scritto un romanzo storico, "Societas", edito da BookSprint Edizioni. Scrive sul blog di informazione online "Il giornale di Isola", ha collaborato con "L'ora", con il giornale online "MasterLex", con "IoStudioNews", Tv7 Partinico e Tgs.
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